Better Watch Out (2016) di Chris Peckover

So you better watch out
You better not cry
You better not pout
I’m telling you why

Santa Claus is comin’ to town
Santa Claus is comin’ to town
Santa Claus is comin’ to town

 (Santa Claus Is Coming to Town)

La trama in breve

Durante la notte di Natale Ashley sta facendo la babysitter al figlio dei Lerner. Non sa ancora che il suo lavoro non sarà solo quello di badare al bambino ma si ritroverà costretta a difenderlo dagli sconosciuti che irromperanno in casa.

Partiamo dal titolo che si rifà evidentemente alla sopracitata canzone, un classico di Natale sentito e ri-sentito cantato da artisti di tutto il mondo.

Ma in questo piccolo gioiello di humour nero, che mischia la commedia adolescenziale all’horror tipico dell’Home invasion, guardando fuori puoi aver paura, ma è dentro la casa che succede tutto.

Zack Kahn e Chris Peckover giocano con i generi, prendono ovviamente come riferimento una serie di pellicole anni 80-90 e inizio 2000, su tutte Mamma ho perso l’aereo, in generale i film così detti di home invasion, ma anche le commedie adolescenziali in cui lo “sfigato” vuole conquistare la bella di turno; il film parte da questo presupposto e nonostante un misero budget, a ricordarci che le idee sono molto più importanti dei mezzi produttivi, a metà film piazza un sorprendente cambio di marcia che stupirà anche il più cinefilo dei cinefili.

Nei suoi poco più che ottanta minuti il film ci sorprende prima per i dialoghi brillanti, poi, come detto, per il colpo di scena, ma anche per la violenza mai fine a sé stessa, e soprattutto per l’interpretazione maiuscola del giovane Levi Miller che ruba la scena a tutti.

Nel pensare al Natale e al cinema, argomento di questo approfondimento, ci vengono in mentre vari film e vari aspetti: famiglie riunite, tavolate, litigi, sorrisi falsi e veri, e poi c’è il genere, di solito l’Horror che è in grado di dare una venatura diversa ad ogni tradizione, ad ogni aspetto della società.

Questo Better Watch out, nel suo piccolo, fa proprio questo e ci ricorda ancora una volta il problema delle armi in America, l’accesso illimitato e senza controlli ad arsenali interi di armi, dalle pistole ai mitragliatori, è un problema che genera morti e mostri.

Ma senza indugiare in pistolotti moralistici, etici o para-politici, il film ci regala un intrattenimento genuino, fatto di un’azione sempre compatta, precisa, senza deragliamenti, un’ottima regia e come detto un buon cast.

Nella parte iniziale si apprezza molto in realtà il rapporto tra il ragazzo e la babysitter, non è così scontato nei dialoghi come può sembrare, nella seconda parte, la più irriverente e corrosiva, la violenza e il disturbo malsano prendono il sopravvento.

La rilettura di un classico di Natale e della commedia americana che, per chi è nato tra gli anni Ottanta e Novanta, è un vero e proprio caposaldo culturale, è pienamente riuscita e le scene horror sono ottime, ben dirette, ben scritte; la tensione è sempre alta, ci si chiede spesso il perché delle azioni di alcuni personaggi ma non c’è modo di comprenderlo, e questo piccolo mistero ci lascia interdetti, ci fa pensare anche ad un possibile e interessante sequel.

Senza scomodare i capolavori del genere, il film si rifà ai tanti tentativi dell’Horror di mostrare come l’orrore sia dentro le case e molto meno fuori, come sia nell’istituzione familiare, e quindi più in grande nell’istituzione “società”, che bisogna indagare per costruire dei cittadini civili, rispettosi, semplicemente più adatti a vivere in una comunità.

Ma tornando più strettamente alla diegesi, vi segnaliamo il film per la sua assoluta efficacia, per come rilegge i canoni del genere e sotto una satira, che mischia horror e commedia, ci turba lasciandoci l’amaro in bocca, insomma un ottimo film di Natale, molto diverso dal solito!

 

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