14e arrondissement (2006) di Alexander Payne, episodio di Paris, je t’aime

Di Luca Arcangeli

 

“Paris, je t’aime” è un film del 2006 composto da diciotto cortometraggi, ognuno situato in un quartiere diverso di Parigi e realizzato da rinomati registi. Celebra l’amore e la diversità della città attraverso una serie di cortometraggi che hanno moltissimo da esprimere.

Nel suo contributo, “14e arrondissement”, Alexander Payne firma una piccola lettera romantica e nostalgica a Parigi, seguendo la vita di una donna sola in vacanza nella città dell’amore, Carol (interpretata da Margo Martindale).

Le inquadrature sono ricche di significato, evidenziando l’intento intimo del regista di Nebraska di attribuire un significato personale ad ogni aspetto del suo cortometraggio. Come sottolineato da Chiarini, il film è un’arte e il cinema è l’industria, e Payne ricorda la filosofia di Lav Diaz, dove la lunghezza del film non è importante quanto la storia che viene raccontata. Payne mostra la solitudine da un punto di vista diverso: non come elemento o tema esistenziale come in un film di Tsai Ming-liang, ma come una donna che, avvicinandosi alla fine del film, riflette razionalmente sulla propria vita. La solitudine di Payne è un momento di lieve riflessione tra passato e presente, tra ciò che ci piace e ciò che non ci piace, senza cadere nella banalità.

Il cortometraggio di Payne si distingue per il suo stile umoristico e per la rappresentazione dei contrasti culturali tra il personaggio americano e la nazione francese.

In definitiva, “14e arrondissement” conferma la maestria del regista nel creare storie coinvolgenti e nel catturare la vitalità di una delle città più romantiche del mondo.

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