7 personaggi in cerca d’autore…ancora, la seconda serata del Girogirocorto Film Festival

 

Nella ampia sala eventi dell’ Institut français Centre Saint Louis anche il 16 dicembre si proiettano sette film, che partecipano alla seconda giornata del festival di cortometraggi denominata Girogirocorto. La nazionalità dei registi e delle produzioni sono variegate, così come gli ambienti culturali e sociali che innervano le sette storie. Attenti spettatori condividono questi sette corti, nel buio di un luogo dedicato al cinema.

In SHAKIRA di Noémie Merlant due anime innocenti si attraggono e si uniscono, ma solo per un momento della loro esistenza travagliata. Shakira è una giovane gypsie che dorme abbracciata ad una delle tante sorelline e contribuisce alla vita quotidiana, cantando in strada per un pubblico distratto. Marius è un neo appartenente ad una “banda”, con una mamma che avvolge come simbolo beneaugurante le banconote tra gli insaccati, e in fondo con un immensa speranza d’amore. Entrambi vivono al di sotto della metropolitana di Parigi, nascosti, ma pronti a salire nel mondo che conta, quello dei ricchi depravati e delle distratte commesse che vendono rossetti. La durezza del micro mondo a cui appartengono li unirà, per dividerli immediatamente.

Altra temperie culturale in EDITE E KUQUE di Besim Ugzmajli. Siamo catapultati dietro le quinte di un bizzarro “Festival dello spettacolo”, che si dimostra brechtianamente un hellzapoppin’ pieno di eccessi e amenità. A cominciare da una popputa segretaria isterica e compiacente, per concludere con un regista laido e furiosamente cialtrone. In questo contesto, la bambina sordo muta Arsa e sua madre Dodona, ex attrice bella e famosa, cercano disperatamente una parte come personaggi in cerca di autore. Il mistero quasi salvifico e religiosamente alchemico irrompe, in questa commedia metaforica e meta cinematografica, in tutta la sua potenza.

Un messaggio al telefonino recita: “Sei scappata in Uruguay, lontano dai guai?”. Lo riceve la giovane Adele, ma il letto su cui legge questa frase è quello del reparto psichiatrico in cui claustrofobicamente è ambientato URUGUAY di Andrea Simonella. I ripetuti abusi subiti da parte di un infermiere, Cristian, e le minacce conseguenti, unite al massiccio dosaggio di psicofarmaci, potrebbero distruggere la giovane Adele. Riuscire a conquistare il proprio “Uruguay” sarà impresa difficile. L’aiuto anche degli altri potrebbe essere fondamentale.

Se invece l’aiuto delle sette note e di tutti i possibili loro intrecci finisse per il giovane chitarrista Thomas? Se per la “Società per la protezione della musica” tutte le melodie create, per decreto, sarebbero in fase di esaurimento? APOCALYPSE NOTES di Pierre Gaffié proietta in maniera apocalittica questo scenario, ma lo umanizza nel rapporto quotidiano di Thomas con la sua fidanzata, fatto della materia “musicale” dei baci.

Ancora la musica protagonista nel corto PER NON SPARIRE LENTAMENTE di Fiorentino e Francis Gordon. Stavolta il musicista romano Fabio crea le sue composizioni, relegato nella sua casa e nel terrazzo. Ha solo la compagnia “vera” della sua ragazza, degli amici via telefonino e l’apparizione di un uomo che commenta la sua musica, fa ginnastica, mescola il limoncello e dipinge sedie. C’è bisogno di trovare un senso della vita, tra piante che appassiscono, università troppo presto abbandonate e vernice rosa da mostrare.

L’apocalisse è invece tutta concentrata in una legge, nel corto EXCEPTIONAL TALENT di Rony Efrant. E’ quella che sancisce in Francia la cancellazione del permesso di soggiorno per i “talenti eccezionali”. Tre donne, professioniste nel loro ambito di competenza artistica e pedagogica, si trovano improvvisamente spogliate del loro lavoro. Le soluzioni da adottare sono complicate: dalla riuscita o meno dipenderà la possibilità di mantenere la propria vita, o rinunciare per sempre a vivere nel paese che hanno liberamente scelto.

La seconda serata di Girogirocorto doveva emblematicamente finire con IL PESCE TORO di Alberto Palmiero. Un campo da basket di un carcere è lo scenario di una fuga ideale dalla realtà. E’ la caparbietà e l’estroversa voglia di vivere espressa continuamente da Simone a vincere. Anche sul pragmatismo dimesso di Valerio, il suo compagno di cella. L’ora d’aria è finita, la cella è angusta, ma la cameretta da bagno può essere il pertugio, il varco inaspettato verso una libertà che esiste ed è percorribile.

Ancora una volta le storie, le musiche e la vita dei personaggi di sette film hanno la potenzialità di illuminarci. Le persone presenti il 16 dicembre hanno sfruttato questa possibilità, che si ripeterà il giorno dopo. Girogirocorto li aspetterà per la conclusione del festival il 17 dicembre, giorno in cui si proclameranno i vincitori, ma soprattutto si svolgerà una piccola festa dedicata al cinema.

 

(Foto di Gianlorenzo Lombardi)

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