Tutte le strade portano al…Girogirocorto

E’ il 15 dicembre del 2021 e siamo a Roma, precisamente a largo Giuseppe Toniolo. Tra turisti che hanno appena ammirato il trittico di Caravaggio e i bambini aggrappati alla busta di giocattoli appena acquistati, in una serata festosa ma non troppo, campeggia una scritta con tre lettere stilizzate su sfondo giallo. E’ il simbolo di Girogirocorto, che per la quinta volta è lì ad indicare ai passanti che si sta svolgendo un festival di cortometraggi cinematografici. Il palazzo è quello che ospita l’Institut Français Centre Saint Louis.
E’ la prima di tre serate nelle quali si potranno vedere corti provenienti da tante culture tra loro distanti. Molti già lo sanno, e per questo si stanno dirigendo, sicuri, verso quella porta che, da lì a poco, li farà immergere in una sala buia; proprio lì verranno proiettati immagini e sogni, che potrebbero essere anche i loro.
Tra la folla compaiono, trafelati e in perenne ritardo anche Tom e Sam. Vengono dal Belgio e si vogliono molto bene, complici e curiosi al punto giusto. Tom è un ragazzo di 5 anni, vispo e cinico come tutti quelli della sua età. Tom è uno sceneggiatore e scrittore che convive con un altro uomo di nome Flo, con a cui fa da genitore del frugoletto. Durante l’assenza di Flo, Tom, nel suo compito di tutore di Sam, ha fatto molti errori e ha causato dei danni dovuti alla sua sbadataggine. E non certo quello più grave è l’essersi scordato del corso di chitarra, nonostante campeggiasse nella lista delle cose da fare. Il piccolo e il grande uomo sono stati artefici di un investimento, la cui vittima rimane segreta. Cosa troveranno i due in questa buia manifestazione romana? (SQUISH di Xavier Seron)

Sulla testa della folla accalcata all’entrata dell’Istituto francese, appaiano minacciose delle nuvole improvvise. Sembrano provenire, come recita una canzone famosa, dal Messico, nazione dal quale provengono un gruppo folto di donne. Alcune sono bambine, che nelle scuole di questo poco democratico paese hanno subito violenze sistematiche. Altre sono donne di strada che hanno avuto bisogno di tutela e conforto da altre donne per non cadere nella malattia e nel terrore. Per lo più sono persone mature e consapevoli che si oppongono alla cultura maschilista imperante nella vita politica e culturale messicana. Qualcuna ha creato dei centri di resistenza, altri hanno affidato le competenze giuridiche alle compagne di lotta. Tutte insieme si avvicinano curiose e speranzose alla vetrata con le tre lettere GGC. (EN CAMINO –Messico, machismo e nuvole di Cortese, Fenucci e Vettese)

Nel foyer del Centre Saint Louis si intravedono anche due giovani ragazzi. Provengono da uno sperduto paesino dell’entroterra siciliano. Uno è Tano, figlio del proprietario di un piccolo alimentari, troppo sensibile per una famiglia distratta e per un gruppo di amici appagati solo da conquiste sessuali e musica da cantare in macchina. L’altro invece è un bello e aitante ragazzone della Costa d’Avorio, che vive ai margini della società, con i proventi della prostituzione e della droga. Entrambi sono tremanti ma decisi; qualcuno li ha visti sfiorarsi affettuosamente le mani, ma subito hanno dissimulato il gesto di intesa. (NURRADIN di Daniele Trovato)

Trepidanti e chiassosi si insinuano nella sala di ricevimento un gruppo di ragazzi francesi, per non tacere di una bambina. Provengono (ma forse no) dal villaggio francese di Thiercelieux, dove albergano strane creature a cui la carne umana non dispiace affatto. Fanno senz’altro parte di un gioco, che potrebbe cambiare nel corso della serata. Rimane però il dubbio agli astanti. I loro artigli e i loro canini pronunciati fanno parte di una mascherata carnascialesca? Oppure c’è altro sa sapere? (WELCOME TO THIERCELIEUX di Cédrick Spinassou)

Nel percorrere le scale che portano alla sala di proiezione si intravede anche Claudia di 32 anni. E’ bella come le ragazze che non sanno di esserlo, ma dentro di sé porta ferite e cicatrici difficilmente guaribili. La voce di uomo che per lungo tempo l’ha seguita nelle sue altalenanti vicende personali è stata suadente, immancabile ma di nessuna consistenza reale. Il virtuale ha assorbito i sogni e le aspirazioni sentimentali di Claudia. Ora le rimane un vuoto che potrebbe colmare con la visione del festival. Tutti lo sperano. (UNA VOCE di Pier Francesco Cari)

In sala sta prendendo il suo posto assegnato anche Giacomo. E’ un vent’enne italo cinese di seconda generazione che, da un evento tragico ha tratto il maggiore e proficuo risultato. Il suo viaggio verso la città natale nella contea di Wencheng, ufficialmente dovuto al recupero delle ceneri del padre defunto, lo ha messo a contatto con il nonno e con un mondo fatto di pause e sincerità che sicuramente lo ha arricchito. Ora non c’è dubbio che vedrà i sette cortometraggi di Girogirocorto con animo critico e ricettivo. (WHERE THE LEAVES FALL di Xin Alessandro Zheng)

Non così sarà per il settimo importante ospite della serata. E’ il più piccolo di tutti, si chiama Lucas e viene dalla Svizzera. Come tutti i suoi coetanei, a lui piace giocare, in particolare con una pistola di plastica e dei sassi da lanciare ai corvi che popolano il cortile del suo palazzo. E’ spesso solo, lasciato incustodito nelle sue fantasie. Accanto a sé ha una busta con una pistola. Gli interrogativi sono molti. E’ un giocattolo o è veramente e pericolosamente funzionante? E come la userà? (ROCKS AND CROWS di Anne Thorens)

Le luci si stanno spegnendo. Il proiezionista sta cominciando il suo lavoro. Buona visione e benvenuti alla prima serata della quinta edizione di Girogirocorto. Viva il cinema!

 

(Foto di Gianlorenzo Lombardi)

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