Intervista a Tommaso Santambrogio

Di Matteo Bonanni

Qualche mese fa sono andato a Vedere “Gli Oceani sono i veri continenti “ al Cinema Troisi, ho conosciuto Tommaso, il film e Tommaso mi erano stati segnalati dal mio amico Gianlorenzo per fare networking per il nostro Festival e perché lui è un regista molto bravo.

Era una sera particolare, giorni impegnativi, ero sovrappensiero eppure il film mi colpì come poco dopo, parlandoci, ha fatto Tommaso.

Parlando del suo cinema e del cinema in generale siamo arrivati a parlare di “Taxibol”, il suo mediometraggio; ho pensato fosse assolutamente indispensabile portarlo al festival, per la bellezza e la forza delle immagini, per i primi quindici minuti in cui siamo dentro un taxi con Lav Diaz che parla con uno sconosciuto di tutto lo scibile umano.

Dopo aver visto il secondo cortometraggio di Santambrogio, “Gli oceani sono i veri continenti”, da cui poi trarrà il film, ho pensato che sarebbe stato bello intervistarlo, perché seppur si tratti di una filmografia ancora “corta”, ma Tommaso ha appena 31 anni, è già piena di immagini folgoranti, di idee, di vita, c’è una mano ben precisa dietro a queste cinque storie.

Pochi giorni fa mi sono recato da casa mia alla casa di Tommaso, nell’andare mi sono ritrovato a pensare quanto fosse bello questo momento, questa sospensione dalla mia routine, questa immersione nel cinema di un mio coetaneo; un’emozione si è fatta viva in me fino al momento in cui ci siamo seduti davanti alla telecamera e abbiamo iniziato a parlare con agilità, scioltezza e con grande interesse.

Da questi quaranta minuti esce fuori una visione della vita e soprattutto del cinema di un giovane regista promettente, anzi già importante, in un anno di esordi belli per il nostro cinema.

Spero saranno quaranta minuti interessanti come lo sono stati per me.

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